La leggenda degli Strascinati: da Monteleone di Spoleto a Cascia, l’antica ricetta

Buon finesettimana a tutti, eccoci di nuovo alla Rubrica “Sapere & Sapori”. Prima vi volevo ringraziare per il vostro follow me di quest’ultima settimana, sono davvero felice che vi sia piaciuto l’articolo che riguardava la ricetta dell’ Amatriciana.
Questa settimana ci spostiamo leggermente più a Nord, nel cuore verde d’Italia: la mia amatissima Umbria.valnerina-umbria-02b
 
Non so se conoscete la zona di Cascia – Norcia (Provincia di Perugia), le due tanto piccole quanto graziose cittadine medievali che dominano la Valnerina, la valle percorsa dal piccolo fiume Nera, affluente del Tevere.
 
Dovete sapere che Cascia e Norcia hanno una storia antichissima, sia dal punto di vista storico – artistico, sia, ovviamente, dal punto di vista culinario.
Quest’oggi voglio soffermarmi in particolar modo su un piatto poco conosciuto, tipico di Cascia e raccontarvi la sua storia: gli Strascinati di Cascia.
 
Attenzione, non confondiamoli con gli strascinati di altre regioni che sono tutt’altra cosa e nemmeno (nonostante l’apparenza) con la più nota “pasta alla carbonara”.
 
“Del come e del quando vennero per la prima volta serviti gli STRASCINATI, da una avvenente fantesca del Castello di Vetranola, in quel di Monteleone dell’Umbria a salvezza da morte degli uomini del Castello e di colui che amava”.
(da una cronaca umbra del XV Secolo)
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Correva l’anno 1494, quando i Capitani Paolo e Camillo Vitelli, alla testa di numerosi fanti e cavalieri, invasero la terra di Monteleone, onde dare aiuto al Re di Francia, Carlo VIII, intento allora alla conquista del regno di Napoli.
Un giorno i due fratelli si trovarono, stanchi ed affamati, alla porta del Castello di Vetranola ed ivi chiesero cibo e ristoro.
Ritenendo però infidi gli abitanti, stimarono miglior partito prendere prigionieri il castello e tutti gli uomini validi e quindi ingiunsero alle donne di imbandire la mensa e servirli.
L’odio ed il rancore per l’oltraggio patito indussero le donne del Castello a preparare per gli invasori un misero piatto di “penchi” assai male conditi, giustificandosi col dire che, per i tempi calamitosi, non avevano altro di meglio da offrire.
Tale incauto comportamento fece montare in furore i Vitelli i quali ordinarono che tutti i prigionieri, mani e piedi legati, venissero attaccati ai cavalli per essere TRASCINATI, fino a morte, intorno al Castello.
A nulla valsero le preghiere ed i pianti delle donne; solo ebbe effetto l’ardimentosa proposta di una bella fantesca, la quale si offrì di mutare i dispregiati ”penchi” in una sostanziosa vivanda mai prima gustata, a patto però, che non si procedesse nella minacciata rappresaglia.
Si era in carnevale e, se le carnascialesche imprese eran neglette, tanto imperava il pianto e la tristezza, pure fioriva la sagra dell’utile suino, che dette alla giovane il mezzo per vincere la disperata impresa.
3Con guanciale magro, salsicce fresche, uova e pecorino, abilmente manipolati e rimescolati, trasformò quei “penchi” in una prestigiosa
vivanda che i Vitelli e la loro scorta gustarono a pieno, tanto che placati e satolli ripresero la via di Napoli, senza fare danno ad alcuno.
Da allora nella terra di Monteleone tale pietanza viene chiamata “STRASCINATI” , felice improvvisazione di una giovane umbra innamorata.
Un ingrandimento di questa pergamena, è possibile trovarlo presso la Locanda Giustini, un ottimo Ristorante nel centro di Cascia che ancora oggi ripropone la ricetta col metodo tradizionale.
 
Come abbiamo visto la ricetta non è del tutto originaria di Cascia, bensì di Monteleone di Spoleto, un altro piccolo comune a 20 km dalla cittadina di S. Rita. Cascia, però, l’ha fatta sua fino a renderla un piatto tipico.
 
La ricetta
 
La ricetta originale prevede, come pasta, i penchi. I penchi sono un tipo di pasta lunga, molto simile alle pappardelle, ma leggermente più stretti. È una pasta rigorosamente fatta in casa.
In mancanza di quelli, si può usare benissimo anche una pasta corta, tipo le casarecce, o le stesse pappardelle.
 
Ricetta per 2 persone. Ingredienti:
 
180 g di pasta
100 g di pancetta487406_105484796278322_544654073_n
100 g di salciccia di maiale
2 uova
½ bicchiere di latte o panna da cucina
Olio
Sale
Pepe
Pecorino grattugiato
 
In una padella rosolare l’olio con la salsiccia sgranata e fatta a tocchetti e la pancetta a dadini, cuocere bene per una decina di minuti.
In una ciotola, sbattere le uova intere con il sale, il pepe, il pecorino e il latte.
Cuocere gli strascinati in abbondante acqua salata, scolarli e versarli nella padella con la salsiccia e la pancetta, mescolare e versare dentro il composto di uova. Nel mentre spegnere il gas e mescolare bene fino a che il composto si è rappreso e servire.
 
Un gustoso saluto
Francesco Giannetti

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